Non so se avete sentito, ma la regione Lazio (intesa come istituzione) è piena di porci. Porci che in una spinta di sincerità si vestivano pure da tali, divini, animali. Renata Polverini, che la Regione Lazio la presiedeva, ieri si è dimessa e la sua conferenza stampa la trovate qui.
No, scusate, la trovate qui.
Ebbene, lasciando perdere che una settimana fa diceva il contrario e non ci credo manco se le vedo dentro quella testa da burina che ha aspettato fino ad oggi per vedere le falsità. Ha aspettato fino ad oggi perché ci sono delle prove tangibili, le fatture. Ebbene, Renata, questa storia non nasce da una faida interna a quell'accozzaglia di politicucci che chiamate PdL, questa storia nasce perché vi siete rubati i soldi per fare le festicciole travestiti da Ulisse. E non ti stai dimettendo perché l'hai scoperto e sei indignata, ti stai dimettendo perché l'opinione pubblica ne è venuta a conoscenza, tu lo sapevi benissimo. L'hai pure ammesso, visto che da domani dirò quello che ho visto. Non ne esci pulita, ne esci con le ossa rotte, tutto il partito ne esce con le ossa rotte. Se non fosse che i vermi di ossa non ne hanno. Nemmanco le ostriche, che esistevano, questo si, ben prima che arrivaste voi dilettanti.
Le procure non indagano sulle faide di partito. Le faide di partito non sono un reato (voglio dire, a meno che il partito non si chiami, chessò, 'ndrangheta, in quel caso si che lo sono, ma sto divagando).
La faida di partito è il motivo per cui in quel consiglio non ci dovevate nemmanco essere, che la lista alle elezioni non l'avevate presentata per cancellarvi i nomi di nascosto nei corridoi. C'eravate perché i vostri amichetti più illustri, che sempre a Roma stanno, vi han fatto la deroga ad partitum per fregarsene delle regole della democrazia. Immagino sia il rischio di avere come partito di maggioranza una serie di teste vuote e dita sul pulsante della fiducia parlamentare per salvare il loro capetto coi suoi amici da problemi che interessano solo lui.
Ebbene, lasciando perdere che una settimana fa diceva il contrario e non ci credo manco se le vedo dentro quella testa da burina che ha aspettato fino ad oggi per vedere le falsità. Ha aspettato fino ad oggi perché ci sono delle prove tangibili, le fatture. Ebbene, Renata, questa storia non nasce da una faida interna a quell'accozzaglia di politicucci che chiamate PdL, questa storia nasce perché vi siete rubati i soldi per fare le festicciole travestiti da Ulisse. E non ti stai dimettendo perché l'hai scoperto e sei indignata, ti stai dimettendo perché l'opinione pubblica ne è venuta a conoscenza, tu lo sapevi benissimo. L'hai pure ammesso, visto che da domani dirò quello che ho visto. Non ne esci pulita, ne esci con le ossa rotte, tutto il partito ne esce con le ossa rotte. Se non fosse che i vermi di ossa non ne hanno. Nemmanco le ostriche, che esistevano, questo si, ben prima che arrivaste voi dilettanti.
Le procure non indagano sulle faide di partito. Le faide di partito non sono un reato (voglio dire, a meno che il partito non si chiami, chessò, 'ndrangheta, in quel caso si che lo sono, ma sto divagando).
La faida di partito è il motivo per cui in quel consiglio non ci dovevate nemmanco essere, che la lista alle elezioni non l'avevate presentata per cancellarvi i nomi di nascosto nei corridoi. C'eravate perché i vostri amichetti più illustri, che sempre a Roma stanno, vi han fatto la deroga ad partitum per fregarsene delle regole della democrazia. Immagino sia il rischio di avere come partito di maggioranza una serie di teste vuote e dita sul pulsante della fiducia parlamentare per salvare il loro capetto coi suoi amici da problemi che interessano solo lui.
Tra l'altro, in quale altra regione si è avuto lo stesso identico problema di liste? Si, quella. Cioè, questa, la Lombardia. Quella Lombardia con consiglieri regionali con ben due (DUE) madrelingua nella stessa igienista dentale che ieri abbiam potuto vedere senza maglietta come da lei promesso (e si, è meglio). Quella Lombardia con indagati per corruzione, concussione, peculato (ed indagati per quello che han fatto nell'esercezio delle loro funzioni o per aver magheggi del loro privato che son riusciti ad attuare grazie alle loro funzioni). Quella Lombardia dove ci son partiti così preoccupati dell'istruzione di uno dei consiglieri da mandarlo in erasmus in Albania, un erasmus particolare dove addirittura si è laureato, a tempo record, dopo aver fallito la maturità 3 volte.
Insomma... Ridatece Marrazzo, che almeno lui i trans non li pagava con i soldi della Regione.
Insomma... Ridatece Marrazzo, che almeno lui i trans non li pagava con i soldi della Regione.
Tra l'altro, Marrazzo ricattato da carabinieri "infedeli" o erro nel ricordare? Qui si sguazza nel becero a spese dei contribuenti!
RispondiEliminaSi si una storia torbidissima in cui Marrazzo alla fine era la raccapricciante vittima.
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