martedì 9 luglio 2013

Aridità

Come avrete notato, non sto più scrivendo, salvo piccoli sprazzi scadenti, da un bel po'. I maligni avranno già pensato che gli sprazzi scadenti siano in realtà il punto fermo e solitario di queste pagine da anni.

Probabile che abbiano ragione.

Probabile anche che prendano una malattia venerea da un cesso di Trenitalia.

A volte la vita è strana.

Uno dei motivi (del non scrivere, non della stranezza della vita) è che il vostro affezionatissimo ha trovato lavoro, se così lo si può definire, e si ritrova ben poco tempo per inzzozzarvi lo schermo, al punto da ritrovarsi a scrivere frasi in terza persona. Da qui si arriva al vero grande motivo: mi sento arido. Negli ultimi mesi son passato da giovane (mica troppo) fisico teorico, che prova a scavare nell'inifinitesimo mistero di una natura vibrante a giovane precario, stagista, sfruttato dai suoi superiori e ormai maestro del copiaincolla. Dall'essere un po' costantemente incazzato con le tante cose fastidiose che ci caratterizzano e per questo sempre pronto a discutere, pontificare, essere fastidioso a mia volta, ma comunque sempre con l'intento di stimolare una riflessione (anche se stupida, soprattutto se stupida), al pensare a cose come gli stipendi, le tasse, cose così, che se racconti alla gente di certo non stimoli null'altro che il tiepido ricordo di quanto sia misera l'esistenza di tutti noi.

Ma la brutta abitudine di fare periodi troppo lunghi non l'ho persa, quella mai.

Insomma, anche se poi non lo si è quasi mai, per scrivere bisogna sentirsi abbastanza interessanti da imprimere sui vostri schermi qualche proprio pensiero più o meno copiato. Con la fine degli studi, che molti potrebbero definire crescere, ma che io chiamo più moriredentro, ho perso, sento di aver perso, quella sensazione.

Ma non temete.

Visto che far tanta fatica per raggiungere il mio mediobasso livello da fisico teorico per poi ottenere un posto da stagista di una tristezza ed opprimenza uniche mi è stato stretto fin da subito. Visto che I don't wanna grow up. Visto che mi son sentito preso a calci dal mio Paese. Visto che quanto segue è andato a buon fine e l'ho preso come un segnale del mio mai espresso valore. Insomma, viste tante cose, fra 2 mesi me ne vado a fare il fisico teorico (a provarci, suvvia) in Olanda (sineddoche) per 4 anni. La speranza, beh una delle speranze, è che torni così anche un minimo di creatività o per lo meno la presunzione di averla.

Si, la rabbia non serve che torni, ma con la creatività tornerebbe la capacità di una sua sana espressione.

Tutto questo per dire che c'è speranza per tutti di trovare un modo piacevole di andarsene dall'Italia.

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