lunedì 8 ottobre 2012

Smettere di fumare

Non fumo da 5 giorni, è stato relativamente facile. Ho deciso di smettere così, senza motivo, un mattino. Senza ultima sigaretta, senza buttare via tutto il mio tabacco. Semplicemente smettendo. Da allora ci son stati momenti difficili: intorno al pranzo, quando aspetto, quando bevo, quando non parlo e, ora, quando scrivo. Se arriverò in fondo sarà il primo post che scrivo senza accendere una sigaretta.

Non che fossi un fumatore incallito, ma sono comunque 10 anni da fumatore e quando fai una cosa per 10 anni senza pausa, in fondo, la fai solo per abitudine. Quindi ho detto basta, dopo 10 anni che vedo persone che provano a smettere, con cerotti, programmi d'aiuto, ipnosi, prostituzione, cose così. Mi son detto: proviamo a non portare più quella sigaretta alle labbra, così, con semplicità.
5 giorni, signori, ho anche eliminato il caffè perché era troppo crudele separare queste mie due dipendenze. Così i momenti difficili rimangono intorno al pranzo, quando aspetto, quando bevo, quando non parlo, quando scrivo e, ora, che la rete dell'università funziona male.
Certo, sono nervosissimo, oggi credo di aver tirato l'occhiata della morte ad una matricola perché, chessò, stava respirando. Ero abbastanza pronto a tirargli un pugno sulla gola se avesse anche aperto bocca.
Ma sto bene, quella macchia giallognola sul dito medio, in corrispondenza del punto dove tengo la sigaretta, sta addirittura cominciando a sparire.
Certo, ho le mani che letteralmente vibrano, ma per dio col violino in mano in questi giorni faccio cose come uno che sa suonare per davvero. O meglio, come uno che non sa suonare, ma lo fa al doppio della velocità di prima.
Ah si, mangio di continuo, ma mi sono imposto 50 addominali per ogni spuntino fuori programma che faccio. Sono potentissimo, spezzo le catene con la pancia.
Poi ok, non mi concentro più e con la tesi dovrei farmi venire una dannatissima idea originale per trovare il risultato originale che ci si aspetta che trovi entro 4 mesi. Però è tutta un'invenzione, non sono quei 5 cm di tabacco che bruciano, mi raschiano la gola, mi sporcano le dita ed i denti e infine spariscono nell'atmosfera a farmi concentrare. In fondo questa piccola sfida è anche un po' la sfida della mente contro la mente stessa, che si inventa una necessità che fisica non è. Basta non fare il gesto di tirare su il braccio e fumare. Basta continuare a farlo tenendo le sigarette lì, a portata di mano.

Poi i momenti difficili sono solo intorno al pranzo, quando aspetto, quando bevo, quando non parlo, quando scrivo, quando internet non funziona e, ora, quando cerco di capire perché la supersimmetria è così stronza.

In conclusione, la vita senza tabacco fa schifo, ma si sta meglio.

piesse. Questo post è tanto inutile quanto prematuro, probabilmente è il mio inconscio che mi dice di smorzare l'entusiasmo nato dal post precedente. Oppure è il mio conscio che esprime la sua felicità di scrivere tanto qualcosa quanto qualcosaltro. Soprattutto se quel qualcosa e quel qualcosaltro son inutile e prematuro.

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