mercoledì 20 febbraio 2013

Djannino ungraduated

Notizia oramai quasi vecchia, ma la ripeto così: Oscar Giannino, leader e candidato presidente di Fare per Fermare il Declino, baluardo della meritocrazia e della trasparenza, cavaliere contro un mondo accademico incrostato dall'incompetenza e sostenitore del non valore legale del titolo di studio (non ho trovato modo migliore per dirlo senza rompere il ritmo), ha mentito, sia pubblicamente che sui vari curriculum vitae sparsi in giro, sui suoi titoli accademici. Da due lauree ed un master a niente... Oggi si è dimesso dalla presidenza di FpFiD, ma rimane candidato premier (che ok, non è premier, ma è per intenderci).

Sarò breve, ha fatto bene a dimettersi perché è così che si fa e non credo che si possa ritirare la candidatura in liste già presentate con firme a sostegno senza problemi legali. Ha mentito, svilendo ogni sua battaglia di trasparenza ecc ecc, mi pare ovvio che si dimetta uno così. Siamo stati abituati malissimo e la cosa sembra un gesto onorevole, ma, ve lo giuro, è un gesto naturale. Aggiungo però che voglio la garanzia che, in caso di elezione, lasci il seggio.

Voglio parlare, però, un'altra volta di voi, di noi, dell'elettorato. Si, tempistica curiosa per Zingales. Si, molto meno grave (sottolineo meno, che non è per niente... anche perché verrebbe molto per niente grave, 'na schifezza) di altri scandali e chi dice il contrario è in malafede. E si, ci sono state nella storia molte persone di successo, veri innovatori, che non si sono mai laureati e non c'è niente di male a non essere laureato (questo scolpitevelo nella mente, visto il livello di talune lauree).

Però.

Salto l'ovvio se ti metti su un piedistallo poi devi essere integerrimo.

Beh, ormai l'ho detto.

Giannino sono 20 anni che parla di economia, ha ottenuto numerosi lavori grazie al suo parlare, ottenuti con un curriculum a questo punto falso. Questo non è meritocratico. Si, supponendo che tutto ciò che dice sia giusto (e non è ovviamente vero, ma neanche un po'), il fatto che ora si sappia che non è laureato non lo rende certo meno giusto.

Ma per lui si.

Lui, che non è Leonardo, Bill Gates o Nikola Tesla, non era laureato e lui, prima di tutti, ha pensato che rendesse meno corretto il suo pensiero. In realtà lo ha fatto perché siamo noi che ragioniamo così, concentrandoci su chi parla e non su cosa si dice ed in questo lui è come noi, anzi peggio. Giannino, professando di voler togliere valore legale alla laurea, ha da 20 anni agito in maniera esattamente opposta, usando pezzi di carta inesistenti per dare peso a pensieri così meno discutibili.

Ecco, questo è il problema profondo e si, una cultura scientifica più radicata di certo lo limiterebbe.

Poveretti quelli che si sentono migliori o peggiori solo perché hanno o non hanno un titolo accademico e tu, Giannino, dipinto come grande esperto di economia liberale (per quanto non mi trovi spesso in accordo con le tue dichiarazioni è anche capitato che invece mi stupissi), sei un poveretto, per aver mentito su una cosa così inutile a fronte di una formazione generalmente apprezzata.

Di Leonardo, Bill Gates e Nikola Tesla ne nascono pochi ogni generazione, per questo ci ricordiamo i loro nomi, tutti gli altri si fanno il culo per andare avanti in maniera mediocre, detta anche la maniera normale. Ci si fa il culo per laurearsi e ce lo si fa anche se non si proseguono gli studi. Questo nobilita, il resto sono fregnacce.



Piesse già che ci sono, altro argomento. Ho visto i manifesti di Maroni per le regionali in Lombardia che dicono con noi i treni FINALMENTE in orario. Io l'ho presa come un'ammissione di pessima amministrazione per vent'anni. Vedete voi se è il caso di dargli altre possibilità. Poi se ci tengono tanto ai treni possono andare a fare i capostazione, come quell'altro prima di loro.

1 commento:

  1. Sì. Boh. In realtà m'importa poco, ma mi sarebbe piaciuto che Giannino entrasse in parlamento. Poteva dire "no, non mi dimetto, è solo una balla". Se però entra e non si dimette, si merita quel "miserabile" che prometteva di gridare ad altri figuri là dentro. Quisque faber suae fortunae.

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