lunedì 4 febbraio 2013

PDL ombardia, il grande errore politico

Buon lunedì a tutti, oggi infrango un mio voto di silenzio tacitamente fatto per motivi che magari vi spiego la prossima volta. Il motivo di tal infrazione, invece, posso dirvi essere che scrivo nella segreta speranza di essere poi smentito dai fatti, cosa che risulta difficile se si scrive a fatti compiuti.

Fra 21 giorni si vota e, per noi Lombardi, si vota doppio visto che il Celeste ci ha fatto il piacere di farsi indagare e levarsi dalle palle. Con palle si intendono le liste regionali, mentre le liste del senato appartengono a tutt'altro organo. Visto che quelli che tipicamente vincono in Lombardia han fatto una legge che dice che la vittoria in Lombardia conta 9 decimi delle vittorie italiche, la partita è tutta qui.

Questa è una frase che si ripete da mesi, ma quei pirla del PD mi sa che la stavano ripetendo perché qualcuno ha detto loro di farlo, non per sincera convinzione. Dunque, han fatto le primarie finte col ballottaggio Renzi-Bersani, il colpo politico più importante della loro storia, uno spot elettorale lungo settimane, successo vero, in Lombardia votano 400 mila persone. Nel mentre, a consiglio regionale caduto ed indagato, si faceva avanti Ambrosoli, persona splendida tra l'altro, sostenuto da ogni partito, per lui ogni partito avrebbe fatto un passo indietro (col senno di oggi, probabilmente in previsione degli eventi giudiziari successivi, oppure perché appesantiti da tutta quella nutella).

Si fanno avanti altri due candidati, bravissimi, a mio avviso entrambi più bravi, più pieni di contenuti, più concreti, che sapevano di dover guadagnare dei voti. I partiti l'accordo sul candidato Ambrosoli l'avevano già fatto, non pubblicizzarono le primarie e in pochi giorni il centrosinistra, nonostante la platea elettorale fosse più ampia grazie alla presenza di Di Stefano che ha, con ben più che col profumo, attirato la sinistra, ha perso in Lombardia 300 mila voti. Ambrosoli vince con percentuale bulgara, gli altri candidati, come ovvio nello spirito delle primarie, si mettono al lavoro per sostenerlo.

Già lì ho storto il naso ma mi son detto: vabbé, c'è tanto tempo alle elezioni, facciamo che han solo perso un'occasione irripetibile di creare un po' di partecipazione.

Alché i partiti, con Ambrosoli in testa, han iniziato a dire Eh, ma anche nello scontro Pisapia-Moratti... vedrete, la partecipazione arriverà. Dall'altro lato si alleavano tra chi vuol dare ai lombardi più soldi tra quelli che pagano e chi ha preferito passare direttamente alle mazzette, via contanti a casa, o meglio sulla prima casa. Partono con la campagna elettorale, e la mia lombardia ce l'ha più lungo, cercando di riprendere una base di elettorato che, viste le lauree albanesi, stava aprendo gli occhi dopo 20 anni. Il tutto con l'occhio alla politica nazionale, dove non possono vincere perché oggettivamente sarebbe masochismo, però vincendo in Lombardia di certo non possono far trionfare nessun altro. E i partiti della sinistra lombarda? Niente, la campagna elettorale non la fanno partire (mi riferisco ai due partiti maggiori, PD e sel, gli altri non hanno potenza mediatica, lavorano duro sul locale, sul dibattito al circolino), non la fanno partire nemmeno quando realizzano che la presenza di Rivoluzione Civile potrebbe dar loro problemi. Non se ne preoccupano che tanto lo sbarramento è all'8%, gli elettori mica voteranno loro al senato, sanno che sarebbero voti persi, siamo gli unici da votare al senato in Lombardia. Tutto vero, però tu la gente la devi portare a votare, gli astenuti li devi attirare, gli indecisi li devi convincere. Niente, passivi in nome di una campagna elettorale finalmente pacata, ma stolti nel confondere pacato con assente.

Arrivano i primi sondaggi, sorpresa: i partiti che per lo sfacelo fatto dovevano essere al 3% sono in vantaggio. Eh ma anche nello scontro Pisapia-Moratti ci davano perdenti. Uno si aspetterebbe l'inizio della campagna elettorale a questo punto, ora lo sanno che a livello regionale stanno rischiando, la politica nazionale è a rischio. Se lo sanno sono dei bastardi a non fare nulla, perché è quello che stanno facendo, gli altri appaiono, fanno parlare (male, ma che ci possono fare, sono quelli che sono) di loro, continuano a guadagnare voti. Loro no, la campagna elettorare stenta a partire, i partiti stanno ben nascosti, Ambrosoli evidenzia tutta la poca grinta che alle primarie si era intravista, confidando che per qualche motivo la partecipazione allegra intorno a Pisapia si sarebbe ricreata spontaneamente, per fluttuazione quantistica probabilmente.

I manifesti negli spazi elettorali non si possono mettere per via delle liste che han fatto ricorso, l'altra parte delle regole se ne fotte e li mette abusivamente così che, visivamente, il monopolio è assoluto. Ambrosoli è lasciato probabilmente solo, visto che è forte perché libero, il sostegno non arriva e così, con un colpo di genio dell'ecosostenibilità, inizia a girare la Lombardia in camion. Si, in camion, cristodio, in camion. Il primo comizio l'avrebbe fatto in una periferia semivuota di Pavia, per fortuna che la nebbia era tanta e han potuto annullare l'evento.

Quello del PD, in particolare del PD perché è la sua la sconfitta nelle politiche, è il più grande errore politico della sua storia di mezze vittorie, che arriva nel momento in cui non solo è favorito, ma sta anche dicendo più cose giuste del solito. Quello del PD è l'errore che consegnerà il Paese al televenditore per la quarta volta.

Quindi, nella speranza che mi leggano, darei giusto due linee politiche per le prossime settimane:
  • Ambrosoli non è Pisapia.
  • Maroni non è la Moratti.
  • La Lombardia non è (nel bene, ma soprattutto nel male) Milano.
  • Pisapia il sostegno in prima linea del partito, che ci mette la faccia anche per prendersi gli sputi, l'ha avuto.
  • Le cose nel vostro programma son cose giuste, cose belle, che fanno sognare, dirle alle persone potrebbe essere una buona idea.

Giusto perché magari l'idea che una vittoria nel passato debba per forza ripetersi vi piace, vi do un punto extra:
 
  • Ambrosoli faceva il palo mentre Pisapia rubava autoradio.

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