lunedì 18 febbraio 2013

Non siamo capaci di non essere tifosi

Altra infrazione del silenzio elettorale che mi sono imposto tempo fa e di cui ho reso partecipe solo me. L'occasione, ghiottissima, si relaziona in qualche modo sulle prossime elezioni cui siamo chiamati ed abbiamo il dovere di parteciparvi ma, come sempre su queste pagine che racchiudono la saggezza ultima dell'uomo, si pone come spunto di riflessione sull'umana condizione.

Bene, parliamo di merda.

No dai, la prossima volta magari. Per questa volta, se vogliamo proprio mantenere il ritmo dell'umorismo straripante rinchiuso (non racchiuso) in queste pagine, ci si riferisce al complemento di modo e non al complemento oggetto. Argomento ovvio e dunque per questo tirato per le lunghe che potremmo esprimere con: non siamo capaci di discutere con le persone.

Kaboom eh? Illuminazione spaventosa eh?

Beh insomma, il senso di queste pagine è perdere tempo io, divertirmi nel farlo, farne perdere a voi e, ovviamente, fare la rivoluzione. In tutto ciò, visto che io con le persone non ci parlo, vi scrivo come se vi parlassi, amiche ed amici miei, e mi piace parlare anche di cose ovvie, sia mai che salti fuori qualcosa di meno ovvio.

Ma potrei anche riprendere il filo del discorso, le redini della mia vita e la serietà che permea queste pagine.

In questi lunghi periodi di dibattiti, elettorali e non, emerge la caratteristica, non so se sia solo nostra ma temo che no, di non saper minimamente interagire tra di noi. Lo so, da che pulpito. Però è proprio questo il punto forse, si discute di un argomento, ognuno parte con le proprie convinzioni ed opinioni, le si espone in maniera più o meno ordinata (se sei del PDL o Grillo le urli) e ciò che prima di tutto il tuo interlocutore (che sei anche tu stesso, leggasi electron self-energy) pensa è: ma io sono d'accordo con questa persona? Sfumatura interessante, non si è d'accordo con l'oggetto del contendere, lo si è con chi lo dice. Ma quasi sempre non lo si è. Cioè io non lo sono quasi mai, però mi capita di sentire cose sensate da persone che non mi trovano in accordo generalmente. Da lì la grande illuminazione: anche i pirla possono dire cose sensate, anche le persone che si ammirano possono dire una pirlata e, udite udite, non c'è niente di strano. Se imparassimo  a concentrarci sul fatto che, chessò, un razzista può avere opinioni per noi ragionevoli sulla fermentazione della birra, forse faremmo anche quel passo in più verso ciò che ci manca più in profondità: la capacità di cambiare idea con serenità.

Questo mi consente di andare a bomba sulle elezioni (metto tutte delle parole chiave per attirare i gonzi a zonzo per google). Non ho mai sentito un dibattito politico che finisse con un ah si, hai ragione, è meglio come dici tu. Io dico questo, tu dici che no, io ho la maggioranza e vaffanculo (o io ho la minoranza e vaffanculo stronzo). Se la cosa avviene in un talk show la seconda parte non ha senso e con esso manco il dibattito. E non sono loro, i politici dico, incapaci, siamo noi perché abbiamo già deciso che siamo d'accordo con uno dei due o con nessuno dei due e non ci interessa vedere un'evoluzione del pensiero, bensì la prevaricazione di tale pensiero sull'altro così che, l'indomani, se ce lo ricordiamo ancora, possiamo sbatterlo in faccia a qualcuno al bar, loro ci danno quello che vogliamo. È la democrazia rappresentativa baby. In tutto ciò se ora dicessi che un partito, dicendo che  voglio il 51% e ragionare come se avessimo il 49%, sta dicendo una cosa meravigliosa che manca da questo Paesaccio da sempre, voi mi prendereste per un elettore del PD (da trent'anni, mi è stato detto che lo voto da trent'anni e che, anzi, ne faccio parte da trent'anni, diocaro) e smettereste di ragionare sulla giustezza o meno di quella frase. Ecco, sareste in errore. Come valutare il complesso dunque? Come già detto altrove, non troverete mai qualcuno che dice solo cose giuste e mi sto convincendo che se accadesse vorrebbe dire che avete perso la capacità critica, pertanto valutate serenamente ogni cosa, stando ben attenti a chi dice cose in contraddizione con precedenti dichiarazioni e azioni, e votate il fottuto partito che dice più cose giuste. Chissà che un giorno, a furia di cambiare sta forma mentis demmerda, ci troveremo dibattiti parlamentari in cui la minoranza riesce a metterci del suo ed ammettere che qualcosa di giusto viene fatto dagli avversari. Anche solo, così per caso, per dare senso quando si dice pirla ad una persona.

Che insomma, le buone opinioni sulla fermentazione della birra del razzista non lo rendono una persona migliore ma in un dibattito sulla fermentazione della birra me lo farebbero difendere a spada tratta, merda o non merda che sia.

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