martedì 26 febbraio 2013

Ho fatto uno strano sogno

Un sonno profondo ed agitato, il PdL, dopo non aver mai fatto niente per il Paese e di tutto per il suo padrone, aver indagati e condannati per cose che vanno dalla corruzione al traffico internazione d'armi e aver nuovamente fatto promesse campate per aria, era di nuovo al 30%. Meno male che le elezioni sono ancora lontane qualche mese, se no sarebbe... bizzarro. Spinto da questo scenario post apocalittico che la mia malvagia mente mi ha messo davanti agli occhi mentre non ero cosciente, scrivo una lettera aperta al futuro governo e al futuro parlamento.

Caro potere esecutivo, caro potere legislativo, la situazione in cui siamo, i cui responsabili sono ben distribuiti a vario titolo, chi più ma soprattutto chi molto di più, è drammatica. Economia arrotolata e schiava di se stessa, nessuna prospettiva, istruzione mortificata ogni giorno di più, disgregazione sociale, equitalia, evasione fiscale, sistematica elusione delle regole, giustizia lenta e, non paghi, ostacolata sono solo alcuni dei problemi che da anni dobbiamo fronteggiare. Oddio fronteggiare, più che altro li subiamo inermi. So che non siamo più tanto abituati, ma quella che si propone con le elezioni che arriveranno tra qualche mese, è l'occasione per unirci tutti in un grande abbraccio, da comunità. L'occasione di portare ognuno le proprie idee e confrontarle con quelle degli altri, confrontarle veramente. L'occasione di vedere un parlamento che finalmente non vota a blocchi ogni provvedimento, ma che sa affrontare il dissenso. Mi piacerebbe vedere un parlamento che mette gli interessi degli ultimi in cima alla propria agenda, mi piacerebbe un governo che non ricatta nessuno con la fiducia, ma che discute, essendo pagato per farlo, anche mesi interi senza sosta pur di avere una legge condivisa. Perché è lo spirito di condivisione che ci manca, a noi elettori, l'empatia verso il prossimo e quale luogo migliore del Parlamento per dare il buon esempio. Mi piacerebbe, ve ne prego, che non ci fossero altri indagati in Parlamento e che, se ce ne fossero, il voto che consentirebbe alla magistratura di procedere fosse dettato da una valutazione nel merito e non dai soliti giochi di potere cui siamo abituati. Mi piacerebbe che lavoraste perché non si muoia più ogni volta che piove, perché non è una cosa da settima o ottava economia al mondo, perché piuttosto che promettere di detassare le case sarebbe meglio concentrarsi sul proteggere tali case dalla pioggia. Siamo un grande Paese, malgrado il Paese, siamo perfettamente in grado di diventare un grandissimo Paese se solo ci mettessimo a fare le persone serie e voi, caro futuro potere esecutivo e legislativo, avete questa meravigliosa occasione.

Un'altra cosa, importante, torniamo a concentrarci sulla formazione di futuri cittadini. Non è mortificando la pubblica istruzione che ci garantiremo un futuro di successo. Ricordatevi che il tempio della democrazia, dove si vota, è sempre allestito dentro una scuola pubblica, qualcosa vorrà pur dire no? Il nostro scopo non deve essere impedire ai giovani di trovare lavoro all'estero, deve essere dare l'opportunità a chi è andato via di tornare, deve essere invitare i giovani stranieri a venire da noi.

Non ho la ricetta per realizzare tutto questo (se ce l'avessi avrei provato ad essere lì con voi fra qualche mese), ma forse il punto è che non c'è una ricetta, dobbiamo smettere di cercare una formula magica. Mi son sempre abituato a pensare che quasi nessuno ha un vero talento, le persone vanno avanti spaccandosi la schiena di lavoro ed è questo che vi chiedo di fare. Questo renderà il vostro eventuale fallimento tollerabile, solo se ci metterete tutte le vostre forze perché solo in quel caso non sarete state delle sanguisughe.

E infine parlo a tutti noi, in particolare a chi voterà il Movimento 5 stelle di Grillo (perché son quelli per definizione nuovi e da nuovi si devono comportare), impariamo, vi prego impariamo, a pensare che siamo tutti dalla stessa parte, abbiamo tutti gli stessi diritti e abbiamo idee diverse. Se finalmente accettassimo quest'idea, forse, non ci troveremmo in una situazione in cui ogni osservazione, ogni dissenso, viene visto come un attacco frontale in toto, impariamo a prestare ascolto e a provare, lo ripeto, empatia per chi espone idee diverse dalle nostre. Impariamo ad ascolare le proteste, impariamo a guardare i numeri con atteggiamento critico, cerchiamo di capire (non dico riuscirci, ma provarci, come esercizio) cosa nascondono quei numeri. Impariamo a rispondere alle domande, fare domande non è da nemici del popolo, supporre le risposte prima che vengano date, specularci sopra, lo è. Non so quanti leggeranno questa lettera aperta e quasi sicuramente nessuno sarà nel potere esecutivo e legislativo eletto nelle prossime elezioni, ma se il buon esempio non dovessero riuscire a darcelo loro, diamoglielo noi. Un appunto all'elettorato di sinistra invece: bisogna smetterla di fare a gara a chi è più di sinistra, smetterla di preoccuparsi di cose tanto piccole e concentrarsi su quel senso di comunanza che è il vero cuore della sinistra. Non guardiamo più i sondaggi, exit poll, proiezioni, tutte cose che ci servono solo a far la voce più o meno grossa in discorsi da bar urlati o a sapere i risultati con qualche ora di anticipo.

Non so se mai ci riusciremo, ma provare finalmente a pensare per una volta al quadro generale prima di partire a testa bassa a sostenere od opporsi ad un provvedimento potrebbe essere ciò che veramente da la svolta al Paese. Si, il rispettare le regole, pagare le tasse ecc, è incluso nella richiesta di pensare a sto quadro generale.

Direte che sono un sognatore, ma credo sia colpa di chi non sogna.

Nessun commento:

Posta un commento